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mercoledì 28 dicembre 2011

Indennità, vitalizi, rimborsi dei deputati. Cosa è cambiato, cosa cambierà.

Cosa si è fatto dal 2006 ad oggi per operare una riduzione dei costi “della casta”. Ce lo elenca l'on. Gabriele Albonetti che, come Questore della Camera, ha operato e sta operando nell'Ufficio di Presidenza per diminuire le spese e ottenere dai parlamentari il contributo dovuto.

Gabriele Albonetti


Sul tema dei "costi della politica", i competenti organi della Camera dei deputati si sono da tempo dimostrati responsabilmente attenti, adottando una serie di misure che hanno portato, già da alcuni anni, ad un significativo contenimento della spesa complessiva. Prendendo in esame solo le voci che concorrono a formare il trattamento economico dei deputati, va ricordato che nel corso degli ultimi cinque anni sono state adottate una serie di misure che hanno comportato una diminuzione del valore di tali voci. Si tratta delle seguenti: Indennità parlamentare nel 2006 è stata deliberata dall'Ufficio di Presidenza la riduzione del 10% dell'indennità; nel 2007 l'Ufficio di Presidenza della Camera ha deliberato di non applicare il previsto adeguamento dell'indennità parlamentare alle retribuzioni del personale di magistratura; successivamente, la legge finanziaria per il 2008 ha previsto il blocco per il quinquennio 2008-2012 del meccanismo di adeguamento dell'indennità parlamentare; tale misura è stata prorogata dall'Ufficio di Presidenza della Camera (luglio 2011) sino all'anno 2013; nel settembre 2011 l'Ufficio di Presidenza ha deliberato un'ulteriore riduzione della misura dell'indennità parlamentare (rimasta invariata dopo la decurtazione del 10% operata nel 2006) nella misura prevista dal decreto-legge di manovra dell'agosto 2011, pari al 10% per la parte eccedente i 90.000 euro e al 20% per la parte eccedente i 150.000 euro; tale percentuale di riduzione è raddoppiata per i deputati che svolgano una attività lavorativa per la quale percepiscano un reddito uguale o superiore al 15 % dell'indennità parlamentare. Il taglio opera sino a tutto il 2013. Per effetto delle misure sopra indicate l'importo mensile netto dell'indennità parlamentare, che nel 2006 era pari a 5.634,91, è attualmente pari a 5.246,97 euro per chi non ha altri redditi superiori al 15 per cento dell'indennità medesima e a 5.007,36 euro per chi ha invece altri redditi che superano il predetto importo. Diaria di soggiorno Nel luglio 2010 l'Ufficio di Presidenza ha stabilito una riduzione pari a 500 euro dell'importo mensile della diaria. Il taglio opera sino a tutto il 2013. l'importo della diaria, precedentemente pari a 4.003,11, è attualmente pari a 3.503,11 euro; nell'ottobre 2011 è stata approvata dall'Ufficio di Presidenza una nuova disciplina in tema di adeguamento della diaria al tasso di partecipazione alle sedute delle Commissioni. Al riguardo, ferma restando la già prevista decurtazione (pari a 206,58 euro) per ogni giorno di assenza del deputato alle sedute dell'Assemblea, è stato introdotto un sistema di rilevazione delle presenze alle sedute delle Giunte, delle Commissioni e del Comitato per la legislazione, cui è connessa, in caso di assenza, una decurtazione dell'importo mensile della diaria sino a 500 euro. Rimborso per spese inerenti al rapporto eletto- elettore Nel luglio 2010 l'Ufficio di Presidenza ha stabilito una riduzione di 500 euro dell'importo mensile del cosiddetto rimborso eletto-elettore. Il taglio opera sino a tutto il 2013. La misura mensile del rimborso, precedentemente pari a 4.190 euro, è attualmente pari a 3.690 euro. Spese di viaggio nel luglio 2007 è stato soppresso il rimborso delle spese per viaggi all'estero per motivi di studio, con un risparmio di circa 2.000.000 di euro annui; nel luglio 2011 è stata deliberata una riduzione delle spese di viaggio pari a 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2012 e 2013. Vitalizi ex deputati l'adeguamento periodico dell'importo dei vitalizi è bloccato dal 2007; nel luglio 2007 è stata approvata dall'Ufficio di Presidenza una riforma complessiva dell'istituto i cui aspetti principali sono i seguenti: a) la riduzione dell'assegno vitalizio, mediante l'introduzione di una nuova tabella di calcolo che varia da una misura minima pari al 20% dell'indennità parlamentare lorda valida dopo cinque anni di mandato ad una massima pari al 60% dopo quindici anni o più di mandato; b) la soppressione della contribuzione volontaria ai fini del riscatto in modo da far coincidere i periodi di versamento con gli anni effettivi di mandato; c) sospensione dell'assegno vitalizio nel caso in cui il titolare sia eletto o nominato a cariche pubbliche per le quali è prevista l'erogazione di una indennità. nel luglio 2011 è stata prevista l'applicazione ai vitalizi, sino al 31 dicembre 2014, del contributo di solidarietà, in misura pari al 5% per gli importi che superano i 90.000 euro annui e al 10% per la parte eccedente i 150.000 euro. Spese di viaggio ex deputati sono state abolite le concessioni di viaggio (trasporto aereo, ferroviario e autostradale), con un risparmio pari a 1.650.000 di euro annui. Infine, l'Ufficio di Presidenza della Camera, nel deliberare nel luglio scorso gli interventi di contenimento della spesa per gli anni 2011-2013, ha approvato una serie di impegni da attuare prima del bilancio interno 2012 nei seguenti ambiti: in tema di indennità parlamentare: presentazione di una proposta di legge di riforma della disciplina vigente. Il nuovo sistema sarà attivato non appena l'apposita Commissione Istat prevista dal decreto per la verifica degli standard europei avrà reso note le conclusioni dei suoi lavori. in tema di collaboratori dei deputati: revisione del meccanismo di rimborso, ancorandolo all'esistenza di precisi requisiti. in tema di diaria: aggancio dell'erogazione all'effettiva partecipazione ai lavori dell'Assemblea e delle Commissioni (tale impegno è stato già attuato). in tema di assegni vitalizi: dal 1° gennaio 2012 sarà introdotto il sistema di calcolo contributivo, in analogia con quanto previsto per la generalità dei lavoratori. Tale sistema opererà per intero per i deputati e i senatori che entreranno in Parlamento dopo tale data e pro rata per quanti attualmente esercitano il mandato parlamentare. sempre dal 1° gennaio 2012 per i parlamentari cessati dal mandato sarà possibile percepire il trattamento di quiescenza non prima del compimento dei 60 anni di età per chi abbia esercitato il mandato per più di una intera legislatura e al compimento dei 65 anni di età per chi abbia versato i contributi per una sola intera legislatura.


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