Appuntamenti con il circolo

RICORDIAMO CHE CI TROVATE:
SEDE VIA GULLI: SABATO MATTINA.

martedì 31 agosto 2010

I risturanti della festa del PD, costretti a esporre il divieto di ingresso ai cani

Dimostrazione che per colpa di pochi ci rimettiamo sempre in molti, pure gli animali in questo caso.

La Festa del Pd: "I cani sono sempre stati accolti. C'era troppo affollamento al ristorante"

Il Responsabile dell'organizzazione del PD, Gianandrea Baroncini, risponde alle polemiche sulla presenza dei cani negli stand gastronomici della Festa del PD al Pala De Andrè.

"Ieri ho appreso da una telefonata del presidente nazionale di AIDAA che era stata fatta una segnalazione al tribunale degli animali perché una signora aveva riferito di essere stata allontanata dal ristorante Il Borgo in quanto aveva con sé il cane.

In tanti anni - afferma Baroncini - non abbiamo mai avuto problemi di questo tipo e abbiamo sempre accolto gli animali negli stand gastronomici affidandoci al buon senso e cercando di sistemare coloro che erano accompagnati dal cane nella parte esterna del ristorante.

Anche in quest'occasione, come ci ha riferito il caposala dello stand, visto che il ristorante era molto pieno è stato chiesto alla signora di accomodarsi in un tavolo laterale.

La signora stessa, infatti, riferisce di essersi poi recata al ristorante
multietnico che ha pochi tavoli ed è generalmente meno affollato, dove quindi non le è stato posto il problema.

Ciò che dispiace di questa vicenda - prosegue il responsabile della Festa - è che il buon senso ci aveva sempre permesso di accogliere i cani, senza alcuna protesta da parte dei proprietari degli animali e senza mai arrecare disturbo agli altri clienti.

Ora che questo fatto è stato portato all'attenzione di tutti ci siamo visti
costretti a esporre il divieto di ingresso ai cani in quanto l'ordinanza comunale consente l'accesso dei cani negli esercizi pubblici in cui si somministrano alimenti e bevande soltanto se il ristorante dispone di un reparto, riservato ai proprietari di cani accompagnati dal proprio animale, fisicamente separato dagli altri ambienti, condizione che purtroppo sarà difficile da creare all'interno degli stand della festa.

I volontari, responsabili dei ristoranti, tra l'altro, si sono detti tutti molto
dispiaciuti quando è stato chiesto loro di esporre e rispettare il divieto ma ,
ripeto, l'attenzione che è stata posta su questo caso ci obbligherà a rispettare scrupolosamente la normativa.

Ci tengo poi a sottolineare - conclude Baroncini - che il mio rammarico è ancora maggiore in quanto siamo molto sensibili al tema del rispetto degli animali. Infatti alla Festa del Partito Democratico, da qualche anno lavoriamo in collaborazione con l'Associazione Volontari Animalisti CLAMA Onlus di Ravenna, in collaborazione con la quale, riusciamo a realizzare durante le diciotto sere della festa numerose adozioni di cani abbandonati."

giovedì 26 agosto 2010

Incontro con Debora Serracchiani e Stefano Bonaccini



Carissimi, vi informo che MERCOLEDI 01 SETTEMBRE alle ore 21.00, presso lo Spazio dibattiti della Festa Provinciale PD di Ravenna (al Pala de Andrè in via Trieste) avrà luogo l'incontro "La politica che costruisce futuro". Ospiti sul palco STEFANO BONACCINI (segretario PD regione Emilia-Romagna) e DEBORA SERRACCHIANI (europarlamentare collegio Nord Est, segretario PD regione Friuli-Venezia Giulia). Coordinerà Federica Degli Espo...sti (segretario provinciale Giovani Democratici). In allegato troverete il volantino dell'iniziativa politica. Per chi non fosse pratico di Ravenna città, ricordo che la Festa Provinciale PD si svolgerà al Pala de Andrè in via Trieste. Di seguito la localizzazione su internet (è sufficiente cliccare sulla riga in blu):
http://www.pdravenna.it/index.html?pg=1&id=635
Evento in Facebook:
Incontro con Debora Serracchiani e Stefano Bonaccini
Vi prego di diffondere ad amici, compagni e conoscenti il presente invito affinché l'evento abbia il conforto di un'ampia partecipazione. Un caro saluto.
Serracchiani Bonaccini

mercoledì 25 agosto 2010

Il sindaco: "Giovedì sera tutti in piazza del Popolo alla festa della musica"

Giovedì, 26 agosto, alle 21 in piazza del Popolo si svolge Radio Bruno Estate.


"Invito tutti i ravennati - dichiara il sindaco, Fabrizio Matteucci - in particolare i giovani. Io amo una città allegra, vivace, vivibile. Una città illuminata da eventi, feste, appuntamenti che vedano protagonisti le famiglie e soprattutto i giovani. A me piace Ravenna con i giovani protagonisti. Direi padroni della città, ma senza 'spadroneggiare'.
Il mio impegno per il rispetto delle regole ha anche questo significato: assicurare la possibilità di un divertimento sano, di tante occasioni di festa,di divertimento, di 'ballo senza sballo' per le ragazze e i ragazzi.


"Lo so benissimo che così passo un po' per lo 'zio brontolone". Ma vado avanti convinto. Volere bene ai giovani, che sono il tesoro più prezioso di una comunità, vuol dire offrir loro un mare di opportunità, ma dentro un quadro di regole che tutti, anche i giovani, dobbiamo rispettare. Venite in tanti giovedì sera in piazza del Popolo. Buon divertimento a tutti. Per sabato 9 ottobre stiamo preparando una grande Notte d'Oro, che nel 2010 è alla sua quinta edizione".



Un cast ancora una volta stellare per l'evento musicale più atteso: torna in Piazza del Popolo a Ravenna il Radio Bruno Estate, in collaborazione con il Comune di Ravenna.
Si tratta della settima e penultima tappa del tour che, da 15 anni, porta i protagonisti della musica nelle piazze più belle di Emilia Romagna e Toscana.
Sul palco, giovedì 26 agosto dalle 21, saliranno: Francesco Renga, Zero Assoluto, Alexia, Loredana Errore, Simone Cristicchi, Paola e Chiara, Rio.



Nel pre show condotto da Enzo Ferrari con Dj Rybba, a partire dalle 20:00, si esibiranno i tre finalisti del contest FAMMI SENTIRE LA VOCE, troveranno spazio la Nearco, la voce della ravennate Eleonora Mazzotti i Vicolo Davi vincitori del concorso iX18 e gli M.M.K. vincitori del concorso Avis "Gocce di Musica".

Alle 21,00 si accenderanno le luci sul palco per le esibizioni di :
FRANCESCO RENGA
ZERO ASSOLUTO
ALEXIA
LOREDANA ERRORE
SIMONE CRISTICCHI
SONOHRA
PAOLA E CHIARA
RIO

Sarà la frizzante e sensuale Melita "Diavolita" Toniolo ad affiancare le voci di Radio Bruno Enrico Gualdi ed Enzo Ferrari nella conduzione della serata, che sarà trasmessa in diretta radiofonica con le interviste ai protagonisti.



"Torniamo a Ravenna per il terzo anno consecutivo - spiega il presidente di Radio Bruno, Gianni Prandi -, confidando di mettere in campo un'altra grande festa dedicata alla città e, in particolare, a chi ama la radio. Radio Bruno si conferma l'emittente leader per ascolti in Regione con un distacco sempre più netto anche dai principali network nazionali. Di questo non saremo mai abbastanza grati agli ascoltatori che ci supportano".



La novità 2010 è costituita dalla diretta web-tv: l'intero spettacolo è infatti trasmesso in streaming video sul portale di Radio Bruno (www.radiobruno.it).
La diretta video di ogni tappe è stata un successo, con picchi di oltre 8000 contatti a sera da tutta Italia.

La regia del Radio Bruno Estate è come sempre affidata a Leonello Viale e Clarissa Martinelli che, con l'editore, curano i cast e i dettagli organizzativi.
Il Radio Bruno Estate a Ravenna è reso possibile grazie alla preziosa partecipazione di COMUNE DI RAVENNA, Betpro.it, Sigma, Castelguelfo Outlet, e AVIS Ravenna.

Tanti i gadget a disposizione del pubblico, tra cui le magliette e i cappellini di Radio Bruno, il nuovissimo merchandising griffato Max Devil.

Sul portale www.radiobruno.it puoi consultare la videogallery e la fotogallery delle tappe precedenti e imparare la coreografia Flash Mob sulle note di "I gotta feeling" dei Black Eyed Peas.
Il Radio Bruno Estate dopo la tappa di Ravenna , si trasferirà a Reggio Emilia (5 settembre) per il gran finale.


IL CAST: CENNI BIOGRAFICI
Francesco Renga : dai primi successi con i TIMORIA, alla vittoria del Festival di Sanremo del 2005 con il brano "Angelo".
Nel 2007 la pubblicazione del suo quarto album: "FERRO E CARTONE".
Nel 2009 con l'album "Orchestraevoce" (Universal Music), il disco di FRANCESCO RENGA, prodotto e arrangiato da Celso Valli, vede per la prima volta, il cantautore bresciano reinterpretare i grandi successi della musica italiana di tutti i tempi . Un album coraggioso in cui FRANCESCO non si limita a cantare con un'orchestra, ma usa la sua voce come un'orchestra.
Dopo questa particolare scelta musicale in autunno uscira un nuovo disco pop con canzoni inedite.


Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi, gli Zero Assoluto, si sono conosciuti sui banchi di scuola e il loro primo singolo risale al 1999, ma è tra il 2004 e il 2005 con i brani "Mezz'ora" e "Semplicemente" che consolidano il loro successo. Sul palco di Ravenna ascolteremo il loro singolo "Grazie", tratto dal nuovo lavoro dal titolo "Cos'è normale".

Dopo la partecipazione a Sanremo 2010 con la canzone "Meno Male", e dopo l'uscita dell'ultimo nuovo album "Grand Hotel Cristicchi", Simone Cristicchi sarà presente al Radio Bruno Estate di Ravenna. Per tutti i fan che apprezzano la voce, la musica e i testi contestatori "al punto giusto" di Cristicchi, la tappa in Piazza del Popolo è davvero imperdibile.

Un passato difficile quello della giovane e talentuosa Loredana Errore, giunta seconda, alla nona edizione di Amici. Il suo timbro vocale unico e inconfondibile, e le grandi doti interpretative, fanno di lei una promessa allettante nel panorama della musica italiana attuale. Il primo album di Loredana si intitola "Ragazza Occhi Cielo" titolo che riprende l'omonima canzone scritta per lei da Biagio Antonacci.

Alexia, all'anagrafe Alessia Aquilani, accantona la sua vena dance e torna con il disco "Stars" all'insegna del pop rock, anche se non abbandona del tutto la black con "Perfect day", e il gospel con "I dreamed a dream", canzoni contenute nel nuovo cd.
In Piazza del Popolo i fan di Alexia, da tempo in attesa di un suo nuovo lavoro discografico, potranno apprezzarne la grinta e la straordinaria vocalità.

Le due sorelle Paola e Chiara Iezzi con il singolo ed Ep "Pioggia D'Estate", sono tornate. Qualcuno ha sospettato che fossero sparite invece, pur restando lontane dai clamori mainstream, si sono forgiate con i live, gli Ep e la sperimentazione. Nella musica e nella loro immagine. A tre anni dal loro ultimo album "Win the Game" le due sorelline della musica italiana saliranno sul palco del Radio Bruno Estate ripercorrendo alcuni brani della loro carriera e scaldando l'atmosfera col nuovo singolo.

Giunge al terzo capitolo discografico l'avventura musicale dei Rio, la formazione nata nel 2001 dall'incontro di due musicisti con la stessa passione per il rock'n'roll e per il Messico: il chitarrista e compositore Marco Ligabue, fratello minore del rocker di Correggio, Luciano e dal vocalist Fabio Mora. "Dopo Mariachi Hotel" e "Terra Luna e Margarita", il 6 luglio 2010 è uscito il loro nuovo album, "Il Sognatore", anticipato dal singolo "Pezzo di cielo". "Il sognatore" è un lavoro pop-rock maturo ed energico, con testi incentrati su temi sociali da sempre cari al gruppo, ma anche intimi.

Acclamatissimi lo scorso anno tornano a Ravenna per la gioia delle loro scatenate fan, anche i Sonohra, i due fratelli veronesi Luca e Diego Fainello che canteranno brani tratti dal loro ultimo album Metà, registrato nello Studio 3 degli Abbey Road Studios di Londra, lo stesso dei Beatles e faranno cantare la piazza con "L'amore", che gli è valsa la vittoria al Festival di Sanremo tra i giovani.

martedì 24 agosto 2010

La Vela in Darsena n 2

La Vela in Darsina n°2
E' uscito il secondo numero di La Vela in Darsena. Vieni a ritirarlo nelle nostre sedi o negli esercizi del quartiere:

Il Circolo della Terza Circoscrizione ha 3 sedi:
- via delle Industrie, 9, Ca' Rossa
- Via Tommaso Gulli 124/a tel. 0544 590.545
- Via dei Poggi, 97, circolo ARCI tel. 0544 67556

Lo puoi leggere anche ONLINE o scaricarlo in PDF: La Vela in Darsena n° 2 
Seguici anche nel nostro sito web: http://www.pdterza.ra.it

Durante la Festa del PD Provinciale di Ravenna 2010 (Pala De Andrè) potrete trovare il nostro giornalino nella Libreria o al ristorante "lo Scoglio".

La Festa del PD si svolgera qui al quartiere Darsena dal 27 Agosto al 13 Settembre 2010 info: Grande Festa 2010

 Gli arretrati li trovi qui di fianco -------------->

sabato 21 agosto 2010

In Città si Parla di: Fornace Hoffman

L'ex fornace Hoffmann (foto Zani)
di Francesco Monti (Resto del Carlino)
 
L'ex fornace Hoffmann (foto Zani)
Ravenna, 19 agosto 2010 - L’antica fornace Hoffman sulla Romea nord è stata demolita, ma ora sulle macerie grava un sospetto preoccupante: la possibile presenza di amianto. Lunedì scorso l’Arpa, in seguito a un’ispezione, ha chiesto e ottenuto dal magistrato il sequestro preventivo del cantiere della società Argentario.

«Eravamo intervenuti per un altro motivo
— riferisce Gaspare Minzoni, dirigente territoriale di Arpa. — Un residente, infatti, aveva segnalato che qualcuno stava bruciando del legno all’interno del cantiere. Durante l’ispezione, però, i nostri agenti hanno trovato frammenti probabilmente di Eternit, oltre a rifiuti plastici e macerie ancora da identificare». Nei prossimi giorni, la stessa Arpa preleverà campioni di materiale per ulteriori verifiche.

Sull’opportunità di demolire la fornace
, costruita nel 1908, qualcuno aveva avanzato delle perplessità. Il ‘Gruppo Ravenna viva’ e il movimento Cinque stelle accusano l’amministrazione di non aver salvaguardato questo «elemento di archeologia industriale»: «Il Consiglio comunale, nel 2003, approvò la delibera che prevedeva il recupero edilizio conservativo dell’area dove sorgeva la fornace Hoffmann — sottolineano le due associazioni. — Era previsto che fosse salvata la parte più significativa della fornace, riqualificando poi l’intera zona, già lottizzata per la costruzione di un’enorme quantità di villette a schiera. La composizione architettonica originaria doveva essere recuperata. Eppure qualcuno ha deciso per conto suo: nell’antica capitale dell’Impero romano d’occidente, la storia, il più delle volte, viene sacrificata al mattone. Mentre altrove, in Italia, costruzioni simili vengono restaurate e restituite alla pubblica utilità, magari come centri espositivi».
 «Ma la fornace era in condizioni tali che conservarla era impossibile — spiega l’assessore all’Urbanistica Gabrio Maraldi, — soprattutto alla luce delle nuove norme antisismiche». La società Argentario — che ha acquistato nel 2007 l’area di 17 mila metri quadri — avrebbe comunque intenzione di usare il materiale edilizio della vecchia costruzione per recuperarne in qualche modo le forme architettoniche.

Resta però da sciogliere il nodo-Eternit. Tra i residenti della zona — in particolare di via Argirocastro, che corre lungo un intero lato del cantiere — la parola ‘amianto’ fa alzare più di un sopracciglio. «Sapevo che i lavori erano fermi, ma non avevo idea che si trattasse di questo — dice Valentina. — Mi sembra preoccupante, anche perché il quartiere è pieno di famiglie con bambini». «Brutta notizia — le fa eco un’altra abitante della via. — Di Eternit si sente parlare spesso: purtroppo le città ne sono piene, anche se non ce ne rendiamo conto».
 

Per saperne di più:

Il nome di Friedrich Hoffmann è strettamente legato allo sviluppo dei forni continui. Nel 1856 egli progettò il suo primo forno circolare continuo sistemando il focolare vicino alla bocca del forno.
 Le condotte di riscaldamento erano costituite dagli stessi pezzi non ancora cotti, e la zona di fuoco passava successivamente da una camera all'altra. Il primo di questi forni fu impiegato industrialmente nel 1857, e il primo brevetto fu rilasciato nel 1858.
Dal forno circolare continuo, breve fu il passo al forno continuo a camera lunga, il primo dei quali fu costruito a Costanza nel 1864; con piccole modifiche e restauri, forni di questo tipo sono rimasti in uso fino al giorno d'oggi.
 Hoffmann non fu però il solo ad introdurre modifiche rivoluzionarie nelle caratteristiche dei forni. Un'innovazione veramente importante, la creazione cioè del forno a tunnel, ebbe luogo in una nazione più piccola, dove l'economia di combustibile era un'assoluta necessità; il primo fu costruito in Danimarca nel 1839. Pur non essendo del tutto soddisfacente, se ne riconobbe l'utilità potenziale e si cercò di perfezionarlo. Nel 1873 fu costruito un forno a tunnel alimentato da un gasogeno, ma che poteva essere alimentato anche da carbone, poi brevettato nel 1877. Il maggiore svantaggio di questo forno era la perdita di calore attraverso il pavimento mobile, difficoltà che fu alfine superata isolando il pavimento con sabbia. Un anno dopo una fabbrica di Londra mise in opera il suo primo forno anulare a tunnel, progettato per sfruttare in modo più economico e razziale lo spazio disponibile; circa nella stessa epoca in Ungheria si costruì un forno analogo. Il primo forno a tunnel negli Stati Uniti fu costruito a Chicago nel 1889, per cuocere mattoni pressati a secco; in Olanda se ne realizzarono subito dopo esemplari ancora più grandi. Nello stesso tempo si cercò di ottenere un miglior controllo della cottura: si perfezionarono i forni a corrente d'aria discendente, i forni continui a muffola per decorazione, e si sperimentarono i primi forni riscaldati elettricamente. Non deve meravigliare se le nuove tecniche furono applicate non soltanto per la vera e propria cottura, ma anche per l'essiccamento preliminare dei manufatti.
Nel 1881 si diffusero in Inghilterra gli essiccatoi a umidità dei materiali refrattari: le camere di essiccamento erano riempite quanto più possibile col materiale crudo, in mezzo alla quale si disponevano dei recipienti con acqua.
La camera veniva poi sigillata e riscaldata dall'esterno.
Soltanto quando il materiale aveva raggiunto un'alta temperatura, si faceva uscire il vapore e si introduceva una corrente d'aria secca, calda.
Con questo sistema si ottenevano buoni risultati, specialmente coni i pezzi di grandi dimensioni che coi sistemi ordinari si rompevano facilmente.
Il processo fu reso presto continuo, convogliando il vapore surriscaldato uscente in una camera contigua.Gli essiccatoi a tunnel ebbero più difficoltà a imporsi durante l'ultimo quarto di secolo, e anche oggi le opinioni sulla loro validità sono unanimi. Pare superfluo sottolineare la stretta relazione tra costruttori di forni e ingegneri, cui si richiesero nuovi e migliori accorgimenti per le fondazioni, i carrelli dei forni, le pompe per l'aria calda,  generatori di gas, i recuperatori di calore, le valvole e gli apparecchi ausiliari.


In colore grigio la zona di cottura: all’inizio della parte di colore più intenso si svolge la combustione, seguita dalla zona in cui i gas combusti preriscaldano la massa uscendo poi dal camino. Nella prima parte a sinistra della zona in grigio si procede all’estrazione del materiale trattato e si caricano il materiale e il combustibile; l’aria qui entrante percorre il forno verso la zona di combustione mentre raffredda la massa già trattata.

Forni Hoffman

Questi impianti, detti anche fornaci, in cui la zona di combustione si sposta orizzontalmente (nello stesso senso avviene il moto dei gas caldi) mentre la carica del materiale rimane ferma, servono per la cottura dei laterizi e hanno anch’essi funzionamento continuo. La suddivisione traversale del forno, che si sposta a campate, separa due zone ben distinte. In una zona liberamente accessibile dall’esterno avviene l’asportazione del materiale cotto, rimpiazzato poi dal materiale da cuocere con il combustibile solido. La zona successiva (che comprende la massima parte del forno) è in funzionamento attivo; l’aria entrante raffredda il materiale già trattato preriscaldandosi e giunge molto calda alla zona di combustione che poi lascia andando a preriscaldare la zona di avanzamento del fuoco prima di giungere al camino. Attualmente si tende a sostituire questo tipo di forno, che richiede un rilevante impiego di manodopera, con forni a tunnel in cui la carica è tenuta in moto meccanicamente e la zona calda è fissa.
Sono da citare anche i forni alimentati a gas: il combustibile viene gassificato in adatti gassogeni esterni e il gas ottenuto è mandato poi con l’aria comburente a bruciare nel forno frammisto al materiale da trattare.

sabato 14 agosto 2010

Un quartiere, una storia.

di Gatta

Leda, femmina meticcia,la sua storia dai contorni umani né fa una “mascotte” di quartiere. Un bel giorno, Leda , dalla reclusione del canile, ”sceglie” il suo “padrone”. Da allora lo segue in ogni luogo,in perfetta simbiosi fino a poco tempo fa, quando venendo meno il suo “custode”, resta sola. L’autorità esplica l’obbligo di portare l’animale nel canile evitando così l’abbandono. Nella palazzina di via T. Gulli, in cui risiede Leda, come d’incanto, scatta la solidarietà per l’animale; chi si prodiga per il mantenimento;chi si accolla l’onere delle passeggiate quotidiane, in attesa di nuova sistemazione. Pare , ora, che Leda abbia trovato sistemazione fuori città,in un recinto privato. Con fare premuroso,i residenti della palazzina di via T. Gulli, hanno espresso il desiderio, che il “nuovo proprietario” si accolli l’adozione di un altro cane, per attenuare a Leda la mancanza di affetto.

LEDA la Gulli è con te !!!

Via A. Milizia al centro dell’espansione urbana della città

di Giorgio Ravaioli

Prosegue lo sviluppo del comparto edilizio tra via Antica Milizia e via Molinetto. Il nuovo POC (piano operativo comunale), appena approvato, conferma l’importanza strategica della zona. I nuovi condomini a cinque piani, posti sul retro di via Molinetto, peseranno sulla viabilità, tuttavia i garage interrati attenuano il carico di auto in soste lungo le strade. Complessivamente la zona avrà una discreta dotazione di servizi con ampie aree verdi, parcheggi, polo scolastico, centro sportivo, chiesa e il parco Cesarea. Questi, in parte, verranno realizzati col nuovo POC che prevede lo sviluppo edilizio nel territorio comunale nei prossimi 5 anni. Nella Terza Circoscrizione è prevista la maggiore espansione “edilizia” del comune. Cresceranno quindi i residenti. Si prevede il miglioramento degli accessi a via Antica Milizia. In via Brenta sorgerà un nuovo grande parcheggio con raccordi ciclo / pedonali. L’area commerciale, già prevista tra via A. Milizia e via Stradone, col POC, passa parzialmente a residenziale libero e pubblico sociale. Così verrà pure completata la ciclabile per Porto Fuori - Ravenna. Al POC è possibile fare osservazioni entro il 9 settembre. Esso prevede due importanti art. 18 (accordi tra Comune e privati che tramite la “perequazione urbanistica” metteranno d’accordo bisogni pubblici con quelli privati). Tali accordi riguarderanno un’area tra via Antica Milizia e viale Europa e una seconda più a nord: tra via del Liscio, via Stradone e la Lama. In questo modo il concorso dei privati sarà determinante per realizzare i parchi “Cesarea”, “Baronio” e la cintura verde lungo viale Europa. Previsto anche l’ampliamento del Polo Commerciale in zona Pala De Andrè.

Parcheggio con fotovoltaico al Pala De Andrè

Il Comune farà una gara per concedere - per vent’anni più dieci - l’uso di una parte del parcheggio del Pala De Andrè ( quella tra la biglietteria e via Trieste), ad un soggetto privato che vi realizzi un “parco fotovoltaico” con pannelli integrati in un sistema di pensiline copri auto per 480 spazi di sosta. “Si tratta – affermano il sindaco Fabrizio Matteucci e l’assessore ai lavori pubblici Andrea Corsini – della prima iniziativa che andiamo a promuovere con questa modalità. Gli obiettivi sono chiari: migliorare l’offerta di parcheggi (coperti), e incentivare l’utilizzo di energie pulite a tutto vantaggio dell’ambiente. Il Comune non sosterrà alcun costo per la costruzione e incasserà un canone dal soggetto che si aggiudicherà la realizzazione e la gestione. Il nostro auspicio è che questa nuova esperienza vada in porto felicemente così da poterla riproporre in altri parcheggi” Il progetto, oltre a produrre energia pulita, offrirà al territorio circa 480 posti auto coperti. L’aggiudicazione è prevista secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con l’attribuzione di un massimo di 70 punti agli aspetti tecnici di progetto, un massimo di 10 a quelli gestionali e un massimo di 20 a quelli economici (canone di concessione annuo offerto).

PRIORITA’ : “ LA SCUOLA”

di Paola Bartolozzi

La battaglia sulla scuola deve tornare ad essere prioritaria per il PD che è nato dall’evoluzione dell’Ulivo di Prodi che aveva al centro del proprio programma la cultura e la crescita culturale di questo paese e su questo tanti italiani avevano visto la novità ed il cambiamento e un nuovo modo di fare politica. Riconoscere alla cultura questo ruolo e farne il centro della propria battaglia , vuol dire valorizzare i giovani e creare un futuro a questo Paese. La conoscenza è il veicolo di libertà ed emancipazione sociale e la scuola è il luogo nel quale ciascuno di noi e dei nostri figli ha fatto e farà i primi passi verso la costruzione di un pensiero libero e critico. La conoscenza e la ricerca sono alla base della crescita economica e culturale di un paese e le scelte del Governo hanno limitato il ruolo della scuola pubblica statale,università e ricerca attraverso i tagli delle risorse che per la scuola significano una riduzione dei finanziamenti del 10%. La situazione per le scuole della nostra provincia è critica benché le stesse vantino crediti pari a 8 milioni di euro nei confronti dello Stato il quale non accredita tali somme mettendo così in ginocchio il sistema scuola perché questi soldi che sono venuti a mancare , sarebbero serviti per retribuire i supplenti, per le spese di funzionamento e pagare i fornitori.

Il taglio indiscriminato degli organici, indebolisce e destruttura il sistema pubblico e per fare questo si riducono le ore di lezione .

Si elimina il tempo pieno nella scuola primaria , si reintroduce il maestro unico, si tagliano le ore nella scuola media e con il riordino delle superiori si riducono le ore nei professionali, nei tecnici e licei.

Con l’ eliminazione delle compresenze che permettevano l’accesso ai laboratori, si limitano le uscite didattiche e si tagliano le ore professionalizzanti.

Gli alunni per classe per effetto della riforma Gelmini, aumenteranno fino a 33/34 nella scuola superiore ed il taglio dei collaboratori scolastici, produrrà meno sorveglianza, pulizia ed assistenza ai ragazzi.

Lo Stato non dà risorse per aprire nuove sezioni di scuola per l’infanzia e a Ravenna sono 200 i bambini in lista di attesa per potere usufruire di un servizio che dovrebbe essere un diritto.

A causa di questi tagli non sarà garantita l’integrazione dei bambini portatori di handicap e stranieri perché mancheranno gli insegnanti di sostegno.

Mentre la scuola si avvia alla fine, i fondi alle scuole private, sono triplicati passando da 540 milioni a 1.6 miliardi nell’ultima legislatura.

Questa è la situazione che troveremo alla riapertura delle scuole.

Per tutto questo, per il PD la “priorità “ deve essere “la scuola”.


Costruire col "fai da te"

Ospitiamo volentieri l'articolo di Luigi Palmeri, archiettto in Ravenna, attento conoscitore delle problematiche della casa e del costruire. Luigi Palmeri, da operatore del settore, ci riferisce delle crescenti difficoltà delle famigle a costruirsi casa e formula alcune proposte.
 
CASA E CONSUMISMO - Il mercato odierno è incentrato sul consumismo con una vasta scelta di prodotti già confezionati e pronti all’uso. Basta andare nei santuari commerciali per avere una vastissima scelta di prodotti d’ogni di tipo e di diverse qualità che soddisfano le esigenze del consumatore. Questo tipo di mercato ha esteso sempre più le sue diramazioni nel campo immobiliare dove è scomparsa l’edilizia “fai da te” con la quale la famiglia poteva soddisfare le proprie esigenze abitative a costi contenuti.

NORME TROPPO VINCOLANTI
- L’esasperazione consumistica del confezionato e pronto all’uso, in edilizia, è stata favorita da una normativa sempre più vincolistica introdotta dei diversi livelli istituzionali, comunità europea compresa. Il rigore e la complessità interpretativa delle leggi edilizie ha nei fatti soffocato l’auto-costruzione. Inoltre il moderno fenomeno urbanistico ha favorito l’azione delle grosse imprese, pronte ad acquisite tutti i terreni edificabili prossimi alla città. Se una famiglia desidera costruirsi una casa singola a Ravenna non trova terreni disponibili. Può solo acquistare da un costruttore oppure cercare un lotto nelle frazioni del forese.

TERRENO INTROVABILE - In città il costo di un lotto di terreno edificabile, per un’abitazione unifamiliare, è uguale o quasi, al suo costo di costruzione. Questo rende di fatto la casa unifamiliare un miraggio per pochi. Allo stato attuale delle cose, la casa, bene di prima necessità, è diventato un lusso per pochi. Nel contempo migliaia di abitazioni sono invendute e vuote e le professioni mortificate.

CORRETTUIVI PER IL FAI DA TE - Per riequilibrare il mercato immobiliare occorre introdurre dei correttivi che ci aiutino ad evitare l’arricchimento dei pochi e l’indebitamento di molti. Meglio sarebbe se le famiglie potessero costruire la casa di cui hanno necessità col metodo “fai da te”. Per fare questo occorre reperire il terreno edificabile a costi accessibili, disporre di professionalità tecniche, di cantieri qualificati e finanziamenti veloci ed agevolati.

PROPOSTE OPERATIVE - La mia proposta prevede pertanto di trovare: 1) aree nelle zone d’espansione per mezzo di strumenti urbanistici e normativi che consentano di destinare una quota di superficie in lotti edificabili da destinare a piccoli consorzi o a cooperative d’utenti; 2) favorire la formazione di gruppi convenzionati di tecnici col compito di progettare e dirigere i cantieri, ricercare i materiali più adatti e organizzare la manodopera; 3) agevolazioni finanziarie per il mutuo prima casa e per il risparmio energetico.

RITORNO AL PASSATO - La formula della costruzione “fai date”, molto praticata in passato nelle nostre zone, col supporto di tecnici di fiducia può determinare grandi risparmi recuperandoli dall’utile d’impresa e dalle spese d’intermediazione, garantendo comunque un prodotto di qualità conforme alle normative.

Il POC di Ravenna

 Arch. Silvia Savorelli

A dispetto della primavera incerta e piovosa, quella per gli uffici tecnici del Comune di Ravenna è un inizio stagione piuttosto caldo. Si sta infatti concludendo l’ultima fase della definizione degli strumenti urbanistici definiti dalla L.R. 20/2000. Si chiama POC (Piano Operativo Comunale) ed è lo strumento urbanistico che disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e trasformazione del territorio da realizzare nell’arco temporale di cinque anni. Vengono cioè individuate e disciplinate le nuove espansioni e le riqualificazioni, con particolare attenzione agli interventi di tutela e valorizzazione del territorio perseguendo obiettivi di sostenibilità ambientale di qualità urbana da realizzare nell’arco di cinque anni. Le schede che compongono il POC definiscono obiettivi, individuano criticità e determinano ambiti; saranno poi attuati attraverso piani urbanistici che definiranno nello specifico indici e destinazioni d’uso. I Consigli di Circoscrizione stanno valutando le bozze per le eventuali osservazioni preliminari prima dell’uscita ufficiale della Bozza del POC prevista per il prossimo giugno. A seguire ci sarà un tempo limitato di 60 giorni durante i quali ogni cittadino potrà apporre eventuali osservazioni. Il POC tratta grandi temi come la città di nuovo impianto, cioè le nuove lottizzazioni, la città storica, le aree agricole perturbane (l’immediata periferia non urbanizzata), l’ambito portuale, e il sistema ambientale con le aree di valorizzazione naturalistica. Questo è l’ultimo strumento urbanistico definito dalla L.R.20/2000 dopo il PSC (Piano Strutturale Comunale) che ha definito le scelte strategiche e gli obiettivi approvato il 27/02/2007, e il RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio) che disciplina gli interventi diretti nel territorio urbanizzato, approvato il 28/07/2009.

Info: POC
Arch. Silvia Savorelli

Il tema della certificazione e del risparmio energetico in edilizia sta diventando sempre più interessante e attuale. Si è tenuto nei giorni scorsi un importante convegno organizzato da CNA, CUP e Confartigianato per informare e discutere sulle novità in termini di certificazione energetica. La novità ampiamente condivisa sta nella necessità di coniugare progettazione e installazione impiantistica in un’unica ottica di risparmio, spostando l’attenzione dal costo iniziale al costo di gestione. Se infatti un edificio ben coibentato e dotato di impianti innovativi ad alta prestazione può presentare costi iniziali più alti rispetto a un edificio “tradizionale” per una percentuale di circa il 20%, è da sottolineare che i costi di gestione e manutenzione nel tempo si abbattono notevolmente, permettendo il recupero della spesa iniziale mediamente in 7-8 anni e consentendo negli anni successivi un bilancio di gestione positivo. Il tema del consumo energetico è legato in modo imprescindibile al tema della sostenibilità ambientale e la materia è di competenza regionale. Con l’emanazione della Delibera dell’Assemblea Legislativa 156/2008, la Regione Emilia Romagna ha adottato una propria normativa che stabilisce modalità, tempi di applicazione e classi energetiche degli edifici. Allo stato attuale la redazione dell’attestato di certificazione energetica da parte di professionisti accreditati dalla Regione è obbligatoria in caso di compravendita e per alcune categorie di edifici; dal prossimo 1° luglio tale documento dovrà essere predisposto anche in caso di locazione dell’immobile. Inoltre si sta provvedendo all’emanazione dei provvedimenti attuativi che integrano e specificano alcune indicazioni della 156/2008. Di recente redazione, non ancora pubblicato sul BUR, è la Delibera della Giunta Regionale 139/10 dello scorso febbraio che prende in considerazione anche il cosiddetto “regime estivo” cioè pretende la valutazione delle prestazioni energetiche dell’edificio anche nella stagione calda e inserisce l’obbligo della nomina del Certificatore energetico prima dell’inizio dei lavori e la redazione di un fascicolo del fabbricato con l’indicazione di tutti i dati tecnici e prestazionali: una sorta di carta di identità del fabbricato per una migliore gestione nel tempo. Sono tutti passi importanti verso la qualità dell’abitare e del vivere.

La Vela in Darsena.

 di Paola Bartolozzi

Perché un altro giornalino ("la Vela in darsena"), quando sono già tanti quelli che arrivano anche gratuitamente nelle nostre case? Il nuovo direttivo del 3° circolo PD di Ravenna, ragionando su come dar voce agli abitanti del quartiere, ha pensato di rilanciare l’idea del giornalino di circolo che , in questo momento storico, ritiene importante per riavvicinarsi ai problemi che ognuno di noi vive quotidianamente.
Alla luce di ciò che sta avvenendo a livello nazionale, riferito all’approvazione del decreto che limita la libertà di stampa, l’idea di un giornale sul quale ognuno possa esprimere la propria opinione e comunicarla agli altri pensiamo rappresenti un atto di libertà di espressione che dobbiamo difendere. Ciò che vogliamo ottenere con "la Vela in darsena" è di parlare dei problemi importanti come il lavoro, la scuola, l’ambiente, legati a proposte operative; come operano e quali sono le problematiche delle imprese che qui sono collocate, quali soluzioni si prospettano, quali sono i problemi delle scuole del quartiere, cosa ha cambiato la riforma Gelmini.
Quello che riteniamo più importante è dare voce a ciò che i giovani pensano, quali sono i loro interessi e pubblicare ciò che loro scrivono: racconti , poesie, opinioni. Vorremmo collaborare con tutti i centri culturali giovanili, per anziani e le associazioni presenti nel quartiere , per conoscerli, dar loro la possibilità di farsi conoscere e di partecipare alla vita sociale. Riteniamo che maggiore sarà la collaborazione, migliore sarà il giornalino che , ci auguriamo, diventi uno spazio di dibattito sulle tematiche più varie: dal confronto sui lavori urbanistici alle scelte culturali , alla crescita del senso civico e di appartenenza, importante per una comunità solidale . Siamo certi che, complici queste giornate uggiose di inizio estate, sarete ispirati a scriverci ed inviarci il materiale che pubblicheremo nel prossimo numero.
Confronto tra l'Assessore Gabrio Maraldi e il presidente di Agenzia Darsena sugli sviluppi del comparto.Fra i tanti strumenti di pianificazione del territorio in adozione in questi giorni, manca ancora all’appello quello che maggiormente interessa lo sviluppo futuro della Darsena di città. Di questo se ne è parlato lo scorso 19 giugno presso la Festa PD città di Ravenna in un dibattito alla presenza dell’Assessore all’Urbanistica Gabrio Maraldi e del Presidente di Agen. Da srl il Dott. Elio Gasperoni. Ancora una volta si è evidenziata la necessità di dare elementi qualitativi in più in relazione alle funzioni. L’Assessore Maraldi asserisce che mancano funzioni pubbliche forti, legate alle funzioni turistiche e culturali.

Tante le criticità ancora irrisolte:

1) la presenza di attività portuali industriali residue assolutamente incompatibili con l contesto,

2) il risanamento del Candiano, intervento dai costi elevatissimi,

3) il problema dello smaltimento delle acque meteoriche,

4) la mobilità e viabilità all’interno del quartiere e per accedere a quel quartiere.

Non ultimo il problema dei numerosi proprietari e la vastità del territorio; “…si ha a che fare con 136 ha di terreno,47 proprietà 28 subcomparti” dice Maraldi, “rischiamo di fare una pianificazione che in realtà rimane lettera morta o che si realizza a francobolli. Allora dobbiamo agire concertando, condividendo le idee da sviluppare.

L’Amministrazione ha deciso di istituire un’Agenzia il cui ruolo sia quello di fare da coordinatore fra i soggetti interessati (Amministrazione Pubblica, Autorità Portuale, Camera di Commercio) e i privati per raggiungere gli obiettivi di qualità prefissati. In questo momento per rendere appetibile un’attività è necessario che ci sia maggiore qualità ambientale, di servizi, maggiore risparmio energetico”.

Gasperoni assegna al tema un aspetto più amministrativo e gestionale. L’asse del Porto tende verso il turismo, e verso la città, si va verso la terziarizzazione dell’economia.

La Darsena è la cerniera di sviluppo della città. Dobbiamo pensare a quale disegno economico abbiamo per quell’area e tutte le funzioni future sul dimensionamento della città devono avere in quel luogo fisicamente un punto di concentrazione. Intanto il Consiglio di Circoscrizione ha approvato un ulteriore Comparto che costituisce il fitto mosaico della Darsena. Il corposo ambito è quello che comprende il cosiddetto “sigarone”, quello splendido esempio di archeologia industriale che purtroppo verrà demolito per problemi di staticità e verrà sostituito da un edificio moderno con grandi superfici vetrate che ospiterà servizi e attività commerciali. Gli obiettivi sempre presenti che vengono costantemente ribaditi anche dalla Commissione Urbanistica della Circoscrizione sono la preventiva verifica delle infrastrutture e dei servizi (fogne e viabilità) e un reale inserimento nel contesto urbanistico; si chiede cioè che ogni progetto venga prima di tutto pensato come parte di un disegno complessivo e che si considerino i segni della città e del territorio e le esigenze de cittadini.

Un ponte mobile sostenibile.




di Alberto Rebucci, Ecologisti democratici di Ravenna 

Finalmente il nuovo ponte mobile sul canale Candiano è una realtà e consente ogni giorno a cittadini del nostro quartiere, ravennati e turisti di passare da una parte all’ altra del nostro porto gratuitamente e con facilità e rapidità risparmiando tempo, giri tortuosi, smog e CO2. Ci piace ricordare che a lanciare un appello per il Ponte Mobile furono proprio gli Ecologisti ( allora Sinistra Ecologista confluita poi in stragrande maggioranza negli Ecologisti Democratici ) alcuni anni fa con una raccolta di 5.000 firme che furono consegnate ufficialmente al Sindaco di Ravenna e che pensiamo abbiano accelerato l’iter della realizzazione. Questa Amministrazione comunale con il contributo essenziale dell’ Autorità Portuale ha il merito indiscutibile di aver realizzato un’ opera importante e utile per la comunità che riunifica il nostro quartiere e rappresenta una componente importante della stessa riqualificazione della Darsena di città. Ma la cosa per noi forse ancora più importante è che la quasi completa realizzazione della circonvallazione intermedia di Ravenna e l’ entrata in funzione del ponte mobile sul Candiano aprono possibilità del tutto nuove per una mobilità più sostenibile a Ravenna, una mobilità che allontani sempre di più dal centro cittadino, dal cuore della città insostenibili flussi di traffico, con il necessario corollario di ingorghi, smog, rumore e ingombro. L’unica soluzione possibile passa, almeno in questa fase storica in cui l’ auto privata ha ancora un ruolo prevalente nella mobilità, dalla predisposizione di una rete di parcheggi scambiatori attrezzati posti all’ esterno della città ( esempio Parcheggi del Pala De Andrè e del Cine City ) che consentano di parcheggiare gratuitamente la propria auto e di utilizzare con facilità e a costi convenienti mezzi alternativi moderni ed ecologici ( trasporto pubblico pulito e frequente, biciclette, biciclette a pedalata assistita, moto o piccole auto elettriche ) per accedere alla città e al centro storico. Una soluzione certamente non facile e da attuare con gradualità ma non solo necessaria ambientalmente, ma anche utile sul piano economico (valorizzazione della città turistica e crescita di nuove attività logistiche ) e del risparmio complessivo ( conteggiando finalmente anche i costi sanitari legati alle malattie da smog come sta avvenendo in alcune città italiane ). A Ravenna (e in tante altre città italiane, a differenza di quelle europee più avanzate) manca ancora un sistema che accolga all’esterno le migliaia di auto che ogni giorno vanno in città per esigenze di lavoro offrendo loro un’alternativa (in particolare un mezzo pubblico veloce ed ecologico) per accedere in città. E' questa mancanza determina un traffico congestionato e satura rapidamente i posti disponibili in città. L' auspicio è che vi sia la possibilità di discutere serenamente e che l’Amministrazione Comunale, sappia individuare, come è avvenuto con il Ponte mobile, scelte lungimiranti e condivise nell’interesse della comunità.

L’astronomia secondo Fabio

di Fabio Pettenati

L’amico Fabio, astronomo per diletto ci svela i misteri dell’astronomia: Che cosa è: l’Astronomia è quella disciplina scientifica che studia l'universo ed ha origini antichissime. La molla: Si inizia in età scolare dove matura la curiosità che poi può portare a diventare amatori ed hobbisti con tanto di strumenti osservativi fatti casa o comprati in negozi specializzati. Il planetario di Ravenna che organizza spettacoli ed incontri ,ha un ruolo fondamentale nella divulgazione dell’interesse per l’ astronomia. Dove si osserva: I cieli più belli sono quelli dove “non osano” le aquile: Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna (zone collinari) perché meno offuscati da inquinanti. L’apprendista: Per iniziare ad osservare stelle e pianeti si utilizza il binocolo, strumento ottico che quasi tutti abbiamo in casa. Poi in genere si passa al primo telescopio. Ne esistono in commercio di vario genere a prezzi diversi accessibili a tutti. Per accumulare una discreta esperienza occorrono anni di osservazioni e maggiore è la pratica più interessante diverrà la disciplina. Cosa si osserva : Pianeti , stelle, galassie , comete , eclissi di sole ed eclissi di luna. La mia passione è iniziata in età giovanile. Sono passato a vari strumenti d’osservazione. Ora sto realizzando un mio osservatorio che mi permetterà di studiare il cielo con tecnologie molto avanzate e “giungere” là dove pochi uomini sono giunti prima di me, senza muovermi da casa. Per chi volesse iniziare questa meravigliosa avventura consiglio di interpellare l’associazione astrofili di Ravenna che potrà darvi tutte le informazioni in materia. Ovviamente per chi volesse contattarmi sarò a disposizione per ogni buon consiglio.

Sani 2000, unico gestore di spettacoli cinematografici a Ravenna

di Claudio Palmeri

Il 20 luglio scorso era sceso un velo di tristezza sui nostri volti dopo aver letto i titoli dei giornali locali: “la multisala Astoria non riaprirà”; il cinema di via Trieste chiude, quattro dipendenti hanno ricevuto la lettera di licenziamento per cessata attività. Dopo la notizia il primo cittadino Matteucci si è subito mobilitato per risolvere la situazione, ottenendo in pochi giorni, sia una nuova occupazione ai quattro dipendenti del cinema, che l'accordo fra l'Acmar (vecchia proprietaria), la Sani 2000 (Publimedia). Dopo tante trattative finalmente i titoli dei giornali ridanno speranza ai cinefili locali. Il Gruppo Cinema City acquisisce la multisala Astoria. Carlo Serafini, amministratore unico di Publimedia, commenta così l'accordo siglato. “Grazie all'intesa il Gruppo Cinema City ha affittato la multisala di via Trieste. Entro la fine di ottobre le nove sale riapriranno al pubblico con un nuovo nome: Astoria Cinema City Group. La programmazione, sarà molto bilanciata, evitando inutili duplicazioni. Ad esempio, in altre realtà, le multisale differenziano l'offerta, dedicando spazi esclusivamente al cinema d'autore, questo percorso sarà riproposto anche all'Astoria”. La crisi ha fatto si che il Cinema City abbia acquisito la totalità del mercato ravennate senza subire alcuna concorrenza, ottenendo la totalità del pubblico. Al Comune resta l'offerta di trasferire all'Astoria l'Ufficio cinema e la Sala 12 d'essai, oggi nel multiplex di via Secondo Bini. L'Amministrazione potrà quindi beneficiare di questo percorso all'insegna dell'economicità, ripensando al progetto di Largo Firenze. Nel nostro quartiere resterà l’amato cinema, ma sono sicuro che mancherà a tutti noi la vecchia multisala.

La città creativa è tra noi

Sono tante in terza circoscrizione le azioni di agopuntura urbana che migliorano la convivenza civile

di Giorgio Ravaioli

Le città s’interrogano sull’idea di creatività collettiva. Vivacità urbana e tolleranza sociale per trattenere i “creativi” non bastano. Biblioteche, musei, gallerie d’arte e università che alimentano la conoscenza e il sapere, in solitudine, non risolvono il problema. Per evitare situazioni dualistiche la creatività non va confinata a piccoli gruppi rinchiusi in precise zone della città. La creatività collettiva deve svilupparsi nei diversi ambiti di attività. Vi sono città che sperimentano la “creatività sociale” in ambiti come: la sanità, la raccolta rifiuti, l’abitare, la qualità urbana, i trasporti. Anche le periferie e la campagna sono terreno fertile. Non servono grandi progetti. Pensiamo 1) ai comitati cittadini; 2) alla collaborazione tra agricoltori che si scambiano mezzi e opere; 2) alla solidarietà di vicinato/caseggiato che ci fanno sentire meno soli. Il successo di un territorio può arrivare da tante piccole iniziative che migliorano la convivenza e la qualità della vita. Inoltre risulta importante la vicinanza tra residenza e luogo di lavoro. Alcuni esempi di “creatività sociale” sono tra noi: 1) assistenti civici per la sorveglianza di scuole e territorio; 2) gestione associativa di impianti sportivi; 3) pubblica assistenza; 4) anziani e cura delle aree verdi; 5) orti; 6) la “vigilanza” di caseggiato; 7) guide turistiche volontarie; 8) associazioni per l’integrazione dei migranti. Tante azioni di “agopuntura urbana” contagiose. (Gi.Ra)

CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE a Ravenna

di arch. Silvia Savorelli
Il quartiere avrà anche un centro di educazione ambientale in via Carlo Sala a ridosso del canale Lama. Il tutto nasce dalla proposta formulata nel gennaio da una cooperativa sociale ravennate riferita all’utilizzo di un’ area comunale di 15.000 mq posta accanto allEcoarea di Hera. Il progetto prevedeva la riqualificazione di uno spazio verde, con attrezzature per lo svago, strutture per il cicloturismo e la costruzione di un centro culturale per l’educazione ambientale. La coop proponeva la realizzazione di ampie aule didattiche, spazi per convegni e altri usi, locali e servizi vari dove poter discutere, imparare ma soprattutto sperimentare le tecnologie ad energia rinnovabile, la biodiversità e la sostenibilità ambientale e un modo semplice di vivere i nostri luoghi. Li si studierà la cultura del territorio e la storia della nostra agricoltura. Nell’area sono previsti anche un orto, un giardino con erbe officinali e un antico pomario da far gestire agli anziani del quartiere. Il centro diventerà un’occasione di aggregazione sociale, in nome della sostenibilità e di un modo semplice di vivere i luoghi. Ora la pubblicazione di un bando comunale per realizzare e gestire l’opera in project financing ha dato modo alla cooperativa Impronte di presentare una propria offerta con spese di progetto e di gestione a totale carico dellaggiudicatario.

venerdì 13 agosto 2010

PRESENTAZIONE ARTISTI DEL QUARTIERE DARSENA


di Marco Palmeri

In questo secondo numero di “La vela in Darsena” parleremo brevemente di una band, ovvero “laVis” dove uno dei componenti fondamentali, il cantautore Gianluca Viscuso, è residente proprio nel nostro quartiere. LaVis nasce a Ravenna nel maggio 2006 quando Gianluca Viscuso ex cantante della band punk-rock P.I.T. contatta Andrea Lepri per aiutarlo nella realizzazione di Occidentale, che diventerà il primo Ep del gruppo.
Nel febbraio 2007, Viscuso e Lepri vengono contattati da una produzione milanese per partecipare a Sanremo con "Ormai". Il brano inizialmente suscita l’interesse da parte di Pippo Baudo, infine tutto sfuma, perché il loro sound non è considerato adatto alla kermesse televisiva.

Così nel luglio 2007, i due musicisti compongono la colonna sonora di un cortometraggio, “Passo Falso”, presentato fuori concorso al Festival del Cinema di Roma nel 2007 e successivamente realizzano il video di “20orefà” con la regia di Tiziano Russo(Negramaro,Jovanotti,Verdena)
Nel novembre 2008 la band è completata da Davide Pollio e Federico Guardigli, che da tempo suonano al fianco sia di Viscuso che di Lepri, così nascono i tredici brani che andranno a comporre “Tardo Moderno”.

Con questo disco vincono sia l'edizione 2009 di Palco in Piazza come miglior band sia il concorso Bande Rumorose dello stesso anno, tra il 2009 e il 2010 suonano in molti palchi in tutta la penisola (Roma,Firenze, Padova, Ferrara. ecc.)
Ultimamente è stato postato nel loro spazio Myspace (
http://www.myspace.com/vismusica) il nuovo videoclip della regia di Matteo Cavezzali “Non ci rincontreremo”che esprime la maturità artistica della band. I “laVis” saranno presenti alla Festa dell'Unità a Ravenna Sabato 28 Agosto e apriranno il concerto degli storici Formula 3.

Inoltre da poco Viscuso ha pubblicato una silloge di poesie edita dalla casa editrice Albatros di Roma dal titolo la Gru Inquieta.