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sabato 14 maggio 2011

Silvia Savorelli: SIAMO FOGLIE DELLO STESSO ALBERO



PREMESSA
Questo programma, che preferirei chiamare raccolta di idee-azioni, è il frutto del lavoro svolto in collaborazione con gli EcoDem, con il Gruppo Urbanistica del Direttivo Comunale e di una serie di incontri tematici organizzati dal Terzo Circolo. Ovviamente è anche il frutto della mia formazione personale e professionale e della mia passione nel fare politica del territorio. Il nostro è un meraviglioso territorio vasto e diversamente connotato, caratteristiche da valorizzare e tutelare.


http://www.silviasavorelli.it/pdf/idee.pdf

IDEE


1) QUALITA DELL’ABITARE
Nonostante la condizione della nostra città sia privilegiata rispetto a tante altre, ci si trova sovente ad abitare in non luoghi o a sostare in vuoti urbani senza trovare soddisfacimento alle proprie esigenze ne funzionali ne tantomeno di benessere. Serve adottare un metodo che tenga conto di:
Attenzione agli abitanti: ogni scelta è a servizio della comunità che rimane il punto di riferimento primario del processo edilizio sostenibile.
Attenzione al luogo: l’architettura sostenibile è necessariamente relazionata al sito di intervento e alle sue caratteristiche profonde.
Estensione del processo di sviluppo nello spazio e nel tempo: pensando non solo ai costi di costruzione e realizzazione, ma anche a quelli di gestione dell’intero ciclo di vita delle opere e il conseguente recupero e riuso a fine ciclo.
Interdisciplinarietà nell’affrontare gli aspetti ambientali, sociali ed economici coinvolgendo e coordinando gli specialisti dei diversi settori in tutte le fasi del processo edilizio, nella pianificazione, nel progetto, nella realizzazione e nella gestione.
Indirizzo e controllo del processo edilizio: attraverso l’utilizzo di strumenti metodologici e operativi e la verifica delle scelte progettuali.
Snellimento delle procedure autorizzative: i progetti condivisi vanno sostenuti e resi operativi con tempestività per evitare che il tempo li renda obsoleti e per consentire una immediata monetizzazione a sostegno degli interventi pubblici.
Passare da una cultura della norma a quella dei progetti con supporti organizzativi e di valutazione coerenti e qualificati.


2) SVILUPPO SOSTENIBILE
Ha un significato preciso che rimanda all’uso razionale delle risorse ambientali,
economiche, umane. A questo si aggiunga che la crisi economica ed energetica stanno accelerando un processo di generale presa di coscienza sulla assoluta necessità di limitare gli sprechi, il consumo del territorio, di razionalizzare le risorse, di ridurre la produzione di rifiuti e utilizzare fonti di energia rinnovabile. Tutto ciò nell’ottica della salvaguardia ambientale come obiettivo principale.
- Energia
- Oltre alla negazione assoluta verso la costruzione di centrali nucleari, vanno valorizzate le potenzialità ambientali e produttive del risparmio energetico e delle energie rinnovabili
- E’ necessario puntare, per i nuovi edifici produttivi, commerciali o residenziali e in caso di significative ristrutturazioni, a elevati standard di efficienza energetica (almeno in classe A e B) , la copertura, almeno parziale, dei consumi energetici con l’utilizzo di fonti rinnovabili (in particolare solare termico e fotovoltaico sugli edifici, ma anche ove possibile micro-eolico o geotermia), unite a soluzioni per il risparmio idrico e il riutilizzo dell’acqua piovana per usi non potabili, ecc.
- Semplificare ulteriormente le procedure burocratiche per l’installazione di tale tipo di impianti da fonti rinnovabili specie se di piccola taglia.
- Incentivazione della produzione di energia con piccoli impianti che impiegano biogas e biomasse inserendole nel contesto agricolo in maniera vantaggiosa utilizzando le risorse locali derivanti dalla produzione e trasformazione dei prodotti naturali e soprattutto dagli scarti organici prodotti da città e campagna.
- Ricerca
- Pieno sviluppo delle potenzialità del Tecnopolo ravennate per la ricerca finalizzata all’ efficienza energetica, alle energie rinnovabili innovative e alla green economy e del nuovo centro di alta formazione sull' Energia a Ravenna per favorire nuova occupazione verde per i giovani.
- Mobilità:
- promuovere il trasporto pubblico non solo come servizio essenziale ma anche come soluzione dei problemi ambientali e di efficienza , dei problemi della sicurezza stradale, come contenimento della spesa per l'intera comunità con la realizzazione delle corsie preferenziali sulle strade esistenti privilegiando i mezzi pubblici; prevedere (partendo da quelli già potenzialmente esistenti) parcheggi scambiatori esterni ai centri cittadini ( in alcune realtà come Ravenna alcuni ci sono già) dotati di bus-navetta ad elevata frequenza, noleggio di biciclette, auto e bici elettriche per favorire l'accesso in città di mezzi ecologici.
- Mettere a disposizione dei cittadini un Mobility Manager che abbia l'incarico di ottimizzare gli spostamenti sistematici delle persone.
- Puntare sul Treno. Nell’ambito della programmazione provinciale e regionale sulle infrastrutture per la mobilità concentrare le (poche) risorse per rafforzare il ruolo del sistema ferroviario. Prevedere nelle principali stazioni ferroviarie una facile intermodalità fra il treno, il bus e la bicicletta.
- Rifiuti: Va perseguita la riduzione dei rifiuti alla fonte, il riuso, la raccolta differenziata con i metodi più innovativi. Pensare al risparmio come forma di guadagno. Gli inceneritori e le discariche devono essere considerati in questa fase una scelta inevitabile e residuale, e comunque vanno costantemente monitorati, riqualificati e ristrutturati per ridurre significativamente le emissioni e per recuperare energia (anche mediante teleriscaldamento). Tale logica è da estendere anche alle aree produttive dismesse iniziando così la diminuzione di consumo di territorio.
- Territorio: L'incentivo alla ristrutturazione, alla riqualificazione energetica e al risanamento del patrimonio edilizio esistente, integrato da ulteriori incentivi premianti, non necessariamente pecuniari ma magari dimensionali, legati all'uso di tecnologie edilizie di ecosostenibilità favorirebbero il recupero dei nostri centri storici e delle periferie.


3) TURISMO
La grande occasione di Ravenna Capitale Europea della Cultura deve essere una grande occasione per costruire una realtà e immagine aggiornata della nostra offerta turistica unendo cultura, ambiente, benessere, rinnovata capacità di accoglienza.
- Promuovere la nascita di Alberghi Diffusi. Aiutano a valorizzare borghi e paesi con centri storici di interesse artistico od architettonico, che in tal modo possono recuperare e valorizzare, vecchi edifici chiusi e non utilizzati ed al tempo stesso possono evitare di risolvere i problemi della ricettività turistica con nuove costruzioni.
- Potenziare, in termini organizzati, leggeri ed ecocompatibili, lo sviluppo del turismo naturalistico, come fonte di salvaguardia e di lavoro, e di valorizzazione delle nostre aree protette, e in particolare Il Parco del Delta del Po e il Parco della Vena del Gesso che sono realtà uniche di valore europeo.
- Rafforzare gli strumenti di continuo monitoraggio della situazione ambientale e quelli di comunicazione, informazione e controllo delle azioni intraprese dalle Amministrazioni per una maggiore trasparenza e partecipazione dei cittadini.


4) RAFFORZARE GLI STRUMENTI DI GESTIONE AMBIENTALE
Il Comune di Ravenna è stato il primo “comune medio” italiano a ricevere lo scorso dicembre la registrazione EMAS (Eco Management and Audit Scheme) istituito da un regolamento della Comunità Europea nel 2009. La Dichiarazione Ambientale alla base di questo riconoscimento è un importate documento di informazione e di impegno all’adozione volontaria di un sistema di gestione ambientale e verifica di Enti e Organizzazioni. Le azioni intraprese dall’Amministrazione nel campo della gestione ambientale dimostrano un mutamento in atto che deve diventare uno stimolo continuo di miglioramento che parte dalla stessa Pubblica Amministrazione, assumendo così impegni che diventano anche valori aggiunti per lo sviluppo sostenibile di una comunità.
D’altro campo la Provincia di Ravenna ha consolidato l’ esperienza dei Rapporti periodici sullo Stato dell’ Ambiente, ha promosso la politica degli accordi volontari e
delle certificazioni ambientali (a partire dal distretto chimico-energetico di Ravenna) e ha sperimentato i primi “Bilanci Ambientali ”.
- Rafforzare gli strumenti di continuo monitoraggio della situazione ambientale e quelli di comunicazione, informazione e controllo delle azioni intraprese dalle Amministrazioni per una maggiore trasparenza e partecipazione dei cittadini.


5) INFORMARE-EDUCARE
L’impegno a un miglioramento continuo delle prestazioni ambientali va sollecitato e valorizzato anche attraverso l’individuazione di politiche di diffusione al pubblico dei
programmi ambientali e l’incentivazione e valorizzazione delle iniziative di educazione ambientale. Va inoltre attuato quanto sollecitato dalla Regione Emilia Romagna con la L.27/2009 “Per l’informazione e l’educazione alla Sostenibilità” con alcuni principali obiettivi prioritari:
- Passare dalla educazione ambientale all’educazione alla sostenibilità che integri in un disegno comune gli aspetti globali e locali della cittadinanza attiva e della declinazione della sostenibilità in tutti i suoi aspetti.
- Attuare un sistema regionale di educazione attraverso il coordinamento dei servizi (aree ambientali protette, CEAS, scuole, fattorie e parchi didattici) distribuendo le risorse a gestori motivati.
- riorganizzare i CEAS (Centri di Educazione alla Sostenibilità) sul territorio.


6) VERDE
Il 20% del nostro territorio è coperto da parchi naturali, aree protette, cintura verde e
vanno considerate un patrimonio prezioso, una ricchezza di tutti. Sono elementi strutturanti per la definizione di un’alta qualità della vita delle persone e creano nuove
opportunità di impiego e di sviluppo turistico.
- Sociale
Il verde, nella pianificazione territoriale, è un elemento fondamentale per ricreare socialità e vivibilità degli spazi comuni; costituisce momento di aggregazione sia a livello urbano sia a livello locale con giardini di quartiere e condominiali.
- Aria
La qualità dell’aria che respiriamo si può considerare influenzata o condizionata dalla presenza del verde urbano. Le foglie degli alberi hanno la capacità di catturare le particelle inquinanti che si depositano sulla superficie fogliare per poi entrare nel metabolismo dell’albero o essere accumulate e convogliate a terra con le precipitazioni.
- Clima.
La modifica del microclima intorno alla pianta, non si traduce solamente in un abbassamento della temperatura in estate e all’effetto frangivento delle siepi d’inverno: disponendo alberi, arbusti, rampicanti ed altre essenze in maniera appropriata intorno alle case è possibile ridurre i consumi energetici necessari a mantenere un ambiente confortevole sia in inverno, sia in estate, diminuendo la richiesta di energia che mai come in questi ultimi anni è stata così elevata.
Opportunità.
Nella gestione delle grandi aree verdi e i grandi parchi come quello del Delta del Po è auspicabile puntare sulla corretta fruizione e valorizzazione del territorio se vogliamo che diventi una risorsa economica e una opportunità per la destagionalizzazione del turismo.


7) DARSENA
Le innegabili criticità di un ambito così vasto e ad ampia connotazione privata, vanno superate pensando a tre principali obiettivi.
Energia – Si tengano presenti gli obiettivi europei con scadenza 2021 che impongono progetti integrati ed energeticamente avanzati. La Darsena si deve distinguere come il primo ecoquartiere a consumo 0, che autoproduce energia e che razionalizza le risorse.
Verde – Vanno riproposti nuovi luoghi del vivere contemporaneo, creando un quartiere verde fatto di un sistema paesaggistico che sia funzionale alla vita sociale
e al risparmio energetico.
Mobilità’ – Si auspica una progettazione integrata fra organizzazione della mobilità e miglioramento degli spazi intermedi e che organizza reti pedonali e assi veicolari, attuando nuovi comportamenti e una metodologia progettuale che sia realmente antropocentrica.
Si ritiene poi necessario declinare questi temi in una logica di integrazione con la città, di condivisione di un progetto unitario con modalità e tempistiche attuative trasversali e che superano i confini delle proprietà, di adeguamento delle infrastrutture e di inserimento di attività turistiche legate all’artigianato e all’economia locale.
Abbiamo l’occasione di fare di quest’ampia area urbana il modello di sviluppo economico sostenibile per tutto il territorio ravennate e la nuova Porta d’Oriente della Città.


8) PARTECIPAZIONE
L’urbanistica partecipata è una pratica strettamente connessa all’idea di democrazia, altresì incentivata dalla legge regionale del 2010 al fine di aumentare il senso di appartenenza dei cittadini alle realtà territoriali e indurre corresponsabilità. E’ auspicabile attuare la metodologia partecipativa individuando portatori di interesse e avviare processi di dialogo e confronto. Partecipazione sottintende anche integrazione sociale e culturale, vero valore aggiunto della società civile.


9) DONNE
Sono portatrici di interesse e di pensiero di genere. Il ritmo giornaliero della donna è costantemente attraversato da un pensiero di cura ed è molto veloce. Questo porta a esigenze di servizi di prossimità, di una mobilità efficiente e di flessibilità del tempo del lavoro pensando non più in senso temporale ma “per obiettivi”. Il pensiero di genere è un valore aggiunto e deve entrare anche nelle questioni principali del governo della città.


10) RISPETTO DELLE REGOLE
E’ la condizione necessaria affinché tutto questo sia attuabile. Non ci può essere condivisione, partecipazione e sviluppo se non si stabiliscono regole chiare per tutti e non se ne garantisce il rispetto.


Silvia Savorelli 
Candidata nel consiglio Comunale di Ravenna.

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